21 agosto 2006

"Non ho mai creduto in un'unica verità, né in quella mia né in quella degli altri; sono convinto che tutte le scuole, tutte le teorie possono essere utili in un dato luogo e in una data epoca; ma ho scoperto che è possibile vivere soltanto se si ha un'ardente e assoluta identificazione con un punto di vista. Mano a mano che il tempo passa, che noi cambiamo, che il mondo cambia, tuttavia, gli obiettivi si modificano e il punto di vista muta. Rivedendo i saggi scritti nell'arco di molti anni e le idee esposte in tante occasioni e nelle più disparate, qui riuniti, mi colpisce ciò che in essi rimane costante. Se vogliamo, infatti, che un punto di vista sia di qualche aiuto, bisogna dedicarvisi con tutte le nostre forze, difenderlo fino alla morte.
Nello stesso tempo, però, una voce interiore sussurra: 'Non prenderti troppo sul serio. Tieniti forte e lasciati andare con dolcezza'."


Questa è la prefazione che Peter Brook, regista teatrale e cinematografico, scrive nel suo libro "Il punto in movimento - 1946/1987".Credo sia di grande valore, per questo mi sento di postarla. Nella speranza di seguire sempre il mio punto in movimento e di incontrarne altri, durante il percorso. Il massimo sarebbe se questi punti si scontrassero accidentalmente e generassero la
vita come per il filosofo greco Epicuro fanno gli atomi a causa del "clinamen", della deviazione o della declinazione.